14 giugno 2016

La TRANSUMANZA

TRANSUMANZA … l’antica Via di Mezzo

IMG_0023 copiaLa pratica della Transumanza ha attraversato secoli ed i millenni costituendo un elemento fondante le tradizioni e le culture dei territori attraversati. La prima legge agraria che regolamentò i già esistenti “tractoria” si ebbe nel 111 d.C., ma già i Pentri, il gruppo più imponente e importante dei Sanniti, stanziati nell’area dell’attuale provincia di Isernia nel IV secolo a.C., percorrevano lunghe distanze al fine di raggiungere i pascoli in pianura. Che queste siano le radici dei più recenti tratturi lo testimonia, ad esempio, la presenza di Altilia, la città romana di Sepino, che prima di diventare cittadella dell’impero, era un centro sannita adibito al ricovero e alla sosta delle greggi che vi transitavano.

I tratturi sono stati da sempre le strade verdi sulle quali era consentito condurre gli armenti e che per questa pratica erano protetti da sanzioni per chi ne occupasse la pertinenza, tutela ancor oggi in vigore anche se non sempre rispettata. Costituiscono una rete di grandi vie d’erba che nei tratti principali erano larghi fino a 111 metri, da essi si dipartivano poi i tratturelli, larghi fino a 37 metri, che servivano da smistamento ed erano collegati tra loro da bracci larghi circa 18 metri e mezzo. I tratturi della Transumanza era anticamente detti anche Via di Mezzo, ad indicare il territorio tra i pascoli invernali e quelli estivi, teatro dei grandi spostamenti di uomini e armenti che hanno segnato la storia di popoli e territori. Basti pensare che le feste dei Santi Patroni dei Paesi, anche se ricadenti nel periodo invernale, vengono festeggiati in estate, quando gli uomini partiti per la transumanza sono ormai rientrati a casa, ne è un esempio la Festa di S. Lucia a Civitella Alfedena che viene festeggiata nel mese di luglio anziché il 13 dicembre.

pecoreIn Italia questa antica pratica si svolge tra l’Abruzzo e il Tavoliere delle Puglie, con diramazioni sia verso il Gargano che verso le Murge, attraversando per il Molise. Conduceva gli armenti dai monti abruzzesi e molisani, ai ricchi pascoli del Tavoliere e del Gargano. Questa attività aveva un’importanza tale da essere gestita da due specifiche istituzioni del Regno di Napoli: la Regia Dogana della Mena delle Pecore di Foggia e la Doganella d’Abruzzo. Rappresentò la principale fonte economica per molti paesi attraversati dai tratturi e tale rimase fino alla fine del 1800. La transumanza aveva bisogno di manutenzione per i tratturi, di accoglienza per i pastori, di assistenza agli armenti e di supporto divino ai viandanti che ha sviluppato diversi luoghi di culto. Non ultima, la fida, la tassa per l’uso dei tratturi. Nel XV secolo, circa di tre milioni di pecore e trentamila pastori percorressero annualmente i tratturi, tanto che l’impatto che la pastorizia esercitava era tale da fornire sussistenza a metà della popolazione abruzzese, direttamente o indirettamente. Nel XVII secolo i capi arrivarono a circa cinque milioni e mezzo.

La Transumanza tra Abruzzo e Puglia avveniva alla fine della stagione calda, per raggiungere zone in cui passare l’inverno con il bestiame e dove poter trovare dei pascoli in grado di sfamare le numerose greggi. All’inizio di una nuova stagione calda, si transumava nuovamente verso i pascoli più freschi del Molise e dell’Abruzzo, prendendo il nome di monticazione. Un importante alleato del pastore è stato da sempre il cane, guardiano e difensore del gregge, la cui opera è legata, oltre che alla presenza di predatori, all’esigenza di condurre le greggi lungo gli spostamenti e soprattutto nel corso della Transumanza.

Ancor oggi possibile ripercorrere i tratturi in numerosi tratti, rimasti integri sul territorio a testimonianze di un importante passato e di una ferrea gestione e tutela. Lungo la via è possibile ritrovare i cippi di segnalazione ed i luoghi di culto che vi sorsero lungo il percorso, per confortare e dare sostegno ai transumanti per quella che per millenni era considerata la grande impresa dei semplici pastori.

IMG_0006Molte regioni europee sono state interessate dalla pastorizia transumante: Spagna, Francia, Svizzera, Germania meridionale, Carpazi, Balcani. Il fenomeno della transumanza ha origine quando e dove le condizioni climatiche non consentono di permanere tutto l’anno in uno stesso luogo, costringendo i pastori a “migrare” con le proprie greggi verso pascoli in arre più favorevoli. Queste migrazioni hanno dato origine a una transumanza orizzontale, detta anche mediterranea, ed una transumanza verticale nelle regioni alpine, con diverse conseguenze sociali ed economiche che hanno segnato la storia e le tradizioni dei luoghi interessati da questo fenomeno.

La Transumanza orizzontale è nata in quei luoghi in ci si alternano zone montuose coperte di neve di inverno e pianure aride in estate ma che possono offrire pascolo dall’autunno alla primavera. La Transumanza verticale, invece, la ritroviamo lungo tutto l’arco alpino in cui, dall’inverno alla primavera, il bestiame pascola in fondovalle e alla fine della primavera parte per la monticazione fino agli alpeggi dove gli armenti pascoleranno sino quasi all’autunno.